Il pH basso può essere un problema?

pH basso

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Che il pH troppo basso in un acquario pùò essere un problema è una delle prime cose che un novello acquariofilo impara dai più esperti.

Fino a che punto questo può essere vero? Acquari particolari, come quelli di coltivazione di piante particolari o di mantenimento di pesci particolari possono avere il pH anche a 5.0 quando la CO2 è accesa.

Perchè alcuni acquari di piante possono avere il pH così basso?

Acquari allestiti con soil in posti in cui l’acqua di rete è tenera hanno naturalmente valori molto bassi di acidità. Questa è una cosa voluta, dato che la maggior parte delle piante preferisce substrati leggermente acidi e la vasta maggioranza dei pesci in commercio vengono da zone di bassa durezza o fiumi a basso pH come quelli del bacino dell’Amazzonia.

La torba viene spesso inclusa in molti soil, dato che abbassa i valori di acidità dell’acqua e riduce anche i livelli di KH in vasca.

Per molti produttori di soil, questa capacità tampone può ridurre il KH anche a livelli tali da non essere più misurabili. Facendolo, si abbassa anche il pH nell’intervallo tra 6 e 7 normalmente, valori che poi scendono tra 5 e 6 quando si inietta CO2, che è acida ed abbassa il pH.

Ci teniamo a ricordare che, usando soil allofani la famosa tabella di correlazione pH-KH-CO2 perde totalmente di significato: in presenza di acidi diversi dal bicarbonato, e i soil sono appositamente ricchi di acidi, quello che leggiamo non è vero: il pH non viene abbassato unicamente dall’anidride carbonica e il pH potrà scendere anche di un punto oltre quello che la tabella prevede nelle condizioni in cui è stata concepita. Non essendo questa acidità espressa solo da CO2, non sarà tossica per gli animali in nessuno modo.

Perchè valori bassi vengono associati a “tracolli” dell’acquario?

Valori molto bassi di pH e KH causano preoccupazione tra gli appassionati, che hanno paura che un pH così basso possa influire sulla salute degli animali o dei batteri.

Questo è conseguenza dell’esperienza di un gruppo di acquariofili, generalmente quelli che hanno iniziato nei decenni passati, che ha imparato che valori bassi o cali repentini di pH sono il segno che qualcosa in vasca non stia andando come dovrebbe.

In realtà, questo è vero: in un acquario, specialmente uno in cui non vengono fatti cambi d’acqua regolari, la mancanza di manutenzione può causare cali di pH.

L’ossidazione dell’ammoniaca da parte dei batteri consuma carbonati, e questo abbassa i valori di KH e pH, anche se questo effetto non si nota in tempi brevi, può diventare significativo se la vasca viene lasciata a sè stessa per lungo tempo.

Anche i prodotti di scarto degli esseri viventi, sia animali che piante, sono generalmente acidi. Anche in questo caso il fenomeno non si osserva in pochi giorni, ma nel tempo può diventare importante.

È quindi possibile che il pH ed il KH in un acquario abbandonato calino, ma è il rifiuto organico che si accumula che causa il problema, e non il pH in sè, che è solo un effetto secondario: la misura del pH richiede solo pochi secondi ed una spesa contenuta, la misura del carbonio organico disciolto in acqua richiede ore, l’utilizzo di buone quantità di acqua che deve essere portata all’ebollizione e reagenti tossici e costosi.

Sarà quindi facile comprendere che la misura di pH è più pratica e veloce, ma, al pari della misura dei nitrati, è solo una misura indiretta dell’inquinamento di un acquario, e non un problema di per sè.

Gli acquariofili quindi possono avere una visione distorta del rapporto tra causa ed effetto quando incolpano i valori bassi di pH in un acquario in cui non viene fatta una corretta manutenzione per molto tempo.Acquari tenuti male hanno quindi valori bassi di pH e KH, ma questo non vuol dire che i valori bassi siano automaticamente indice di scarsa qualità dell’acqua.

Come sappiamo che funziona?

Esistono molti, moltissimi corsi d’acqua in cui il pH è naturalmente basso. Misure effettuate nel bacino dell’Amazzonia, ad esempio, aree del fiume Tapjos riportano un valore di 4,39 e di 5,03 nel fiume Tefe. Misure del fiume Tasek Bera in Malesia riportano pH 5,33. Sono solo pochi valori per non annoiarvi troppo, ma questi fiumi non sono l’eccezione: questi valori sono comuni in regioni in cui l’acqua è tenera: il valore della durezza di questi fiumi può essere anche inferiore a KH 1.

Questi fiumi non sono deserti d’acqua in cui l’ossidazione dell’ammoniaca non avviene perchè “i batteri non vivono al di sotto di pH tot”, ma brulicano di piante ed animali acquatici.

Un gruppo di Tonina fluviatilis in ambiente naturale, con delle Eriocaulon sul fondo. Entrambe le piante vivono al meglio in pH molto bassi
Un gruppo di Tonina fluviatilis in ambiente naturale a pH 3,2, con delle Eriocaulon sul fondo. Entrambe le piante vivono al meglio in pH molto bassi.
ambiente acquatico a pH basso
Un ambiente acquatico naturale. Il colore ambrato dell’acqua lascia intendere una grande quantità di polifenoli disciolti in acqua, ed un valore di pH naturalmente basso in cui le piante acquatiche vivono tranquillamente.

Il pH basso non uccide i batteri?

La voce che i batteri funzionino meglio ad un determinato valore di pH è vera per coltivazioni in vitro, effettuate su piastre Petri in laboratorio, ma queste condizioni non riflettono le funzioni microbiche di un ecosistema. L’articolo “Nitrification in a Biofilm at Low pH Values: Role of In Situ Microenvironments and Acid Tolerance” spiega come i batteri nitrificanti continuino a svolgere la propria funzione anche in ambienti acidi.

La dimostrazione pratica è di nuovo l’esempio degli habitat naturali e degli acquari olandesi in cui i valori di pH e KH sono molto bassi.

È giusto aumentare i valori di pH e KH del mio acquario se uso un soil?

No, non si dovrebbe aumentare il valore di KH usando soil tipo Amazonia se si vuole tenere piante e pesci d’acqua tenera: le piante non usano il KH e la maggior parte delle funzioni vegetali viene espressa meglio a bassi valori di durezza ed acidità, e lo stesso vale per i pesci. Lavorare in senso contrario al funzionamento di un soil è controproducente sia dal punto di vista economico che della risultato.

Se invece si pensa di prendere animali che richiedono acque dure, non si dovrebbe proprio concepire l’utilizzo di soil che influenzano i valori del tampone e del pH. Se si pensa di allevare animali che preferiscono acque dure, si può scegliere tranquillamente substrati inerti o addirittura calcarei. Molti ciclidi africani ed alcune specie di lumache e gamberi preferiscono vivere in acque dure e si dovrebbe quindi concepire l’allestimento in loro funzione.

Un altro concetto importante è che il GH è separato dal KH: esso riguarda la concentrazione di calcio e magnesio in acqua, che le piante usano come nutrienti. È giusto, quindi, aumentare la quantità di questi due elementi quando si utilizza un soil, ma non la quantità di carbonati. Questo può essere fatto facilmente scegliendo la giusta varietà di sali da sciogliere in acqua di osmosi, ad esempio.

Esempi

Quelle che seguono sono alcune fotografie scattate a vasche mantenute a pH  e durezze bassi:

Tom Barr pH basso
L’acquario di Tom Barr ha un pH di 5,6 durante l’iniezione di CO2.
pH basso Greg Zydeck
Acquario di Greg Zydeck. pH 5,4 – KH 1
Zagorowska
Acquario di Paulina Zagorowska, KH = 0
Acquario di Hugo Alves, pH 5,8
Acquario di Daniel Constantin, KH = 0