I cambi d’acqua. Fatti bene
Cambiare acqua, o non cambiare acqua all’acquario? Questa è una domanda che tutti gli appassionati del campo si sono trovati a fare prima o poi. Si tratta di un argomento che divide il mondo acquariofilo in due, tra chi preferisce effettuare cambi d’acqua frequenti e chi cerca in ogni modo di evitarli. Il consiglio di Acquario Chimica e Tecnica è quello di effettuare un cambio consistente di acqua settimanalmente, ma nell’articolo che segue, tradotto da 2HRAquarist, andremo più nel dettaglio a capire il perchè cambiare l’acqua è importante per mantenere il proprio acquario pulito e allontanare rischi di morti improvvise o malattie.
Introduzione ai cambi d’acqua
Anche se molti appassionati si affidano alla lettura dei parametri di ammoniaca, nitriti e nitrati per controllare la qualità dell’acqua nei propri acquari, questi valori da soli non forniscono un quadro completo della qualità dell’acqua. L’acqua in vasca potrebbe avere una elevata carica di batteri patogeni, soprattutto nel caso di acquari nuovi, instabili o poco filtrati, o avere altre forme di molecole organiche di rifiuto che non si sono ancora degradate in ammoniaca.
Questo porta spesso allo scenario in cui ci si chiede “Oh cielo, i valori sono perfetti, perchè mi muoiono i pesci?” La scarsa qualità dell’acqua porta anche alla morte delle piante e a crescite stentate o colori spenti in specie vegetali particolarmente sensibili.
Chi alleva pesci esotici o rari spesso cambia l’acqua più volte a settimana, anche senza che i valori tendano a diventare negativi, solo per assicurarsi che la qualità dell’acqua rimanga accettabile.
I cambi d’acqua non sono utili solo a rimuovere il rifiuto organico disciolto, ma rimuovono anche le spore algali in sospensione. Cambiare l’acqua permette anche di bilanciare i valori che potrebbero essersi sbilanciati durante la settimana. Anche se non abbiamo apportato nessun cambiamento significativo ad un acquario piantumato durante la settimana, l’ecosistema dell’acquario evolve da solo, crescendo e cambiando nel tempo.
Le piante perdono le foglie più vecchie, e facendolo rilasciano alcune molecole di scarto. Entrambe queste cose possono fare attecchire le alghe se non vengono rimosse durante i cambi d’acqua, e questo è particolarmente vero in acquari che usano plafoniere potenti per migliorare la colorazione e la densità della vegetazione. Acquari equipaggiati con luci più deboli vanno meno incontro a problemi di questo tipo: rimuovere i rifiuti organici previene la comparsa delle alghe in acquari con forte illuminazione.
I cambi d’acqua sono un modo semplice di ribilanciare l’ecosistema chiuso di un acquario e assicurare la sua pulizia. È bene farlo ogni settimana, cambiando dal 30 fino al 70% dell’acqua.
Il fondo si può sporcare?
L’idea che il materiale di fondo dell’acquario possa sporcarsi è un concetto estremamente strano per chi si avvicina al mondo dell’acquariofilia. Dopotutto, il fondale di uno specchio d’acqua non è solo una massa di fango? In realtà, però, il rifiuto organico accumulato sulla superficie di un fondo da acquario è molto diverso dalle componenti del materiale di fondo, sia esso a base di quarzo, sabbia, vulcanico o che si tratti di un soil specifico per piante e gamberetti.
Possiamo capire meglio il concetto pensando a quello che avviene in una compostiera: chi ha un giardino usa mettere gli scarti della propria cucina a fermentare prima di usarli come fertilizzante per le proprie piante. Il processo di fermentazione crea un mezzo biologicamente stabile se comparato alle condizioni oltremodo labili che si otterrebbero buttando direttamente degli scarti di pollo crudo nel terreno delle nostre ortensie. In maniera simile, i soil per acquario sono fatti di argilla e materiale organico “stagionato”, che è molto più biologicamente stabile se comparato allo scarto orgnico non fermentato che si accumula sulla superficie del fondo nel tempo.
Le piante acquatiche perdono le foglie più vecchie, e queste vengono scomposte dai gamberetti ed altri detritivori, come le lumache. Pezzettini di questo materiale e le deiezioni degli animali si accumulano negli strati superiori del fondo. E se è vero che anche l’accumulo di questo materiale organico sul substrato di fondo fornisce un po’ di nutrimento, è anche un grande fattore scatenante per le alghe. Per mantenere la vasca più pulita quindi bisognerà rimuovere questo materiale organico in decomposizione e fertilizzare l’acquario con sali puri, che non innescano le alghe.
Effettuare i cambi d’acqua nella maniera corretta
Quando cambiamo l’acqua è bene non concentrarci unicamente a sostituire l’acqua dell’acquario, ma dovremmo anche sfruttare l’occasione per aspirare il detrito che si è accumulato negli strati superiori del fondale.
Per pulire il fondo al meglio, sarà sufficiente avvicinare un tubo che aspira al substrato mentre il detrito più leggero viene smosso con l’aiuto ad esempio di una siringa da cucina. Per la pulizia settimanale non si dovrebbe puntare a smuovere più del primo strato del fondale, per non alterare l’equilibrio tra i batteri aerobici ed anaerobici nel fondo. Ecco un dimostrazione in video di come si dovrebbe effettuare la pulizia:
La pulizia aiuta a mantenere anche le piante più esigenti
Il legame tra la pulizia dell’acquario, i cambi d’acqua e la crescita sana delle piante non è una cosa molto evidente ai neofiti. Ci si concentra più sulla quantità di nutrienti, l’aggiunta di anidride carbonica o sulle luci come fattori di crescita per le piante.
In ogni caso, un buon regime di manutenzione gioca un ruolo molto più grande di quanto i più riescano a pensare. Rimuovendo i fattori scatenanti per le alghe dall’acquario, si permette agli appassionati di usare molta più luce e molti più fertilizzanti senza andare incontro a seri problemi di alghe. Sopra i 150 umol PAR, otterremo colorazioni molto più intense e aumenteremo di parecchio la densità dei cespugli. E questo permetterà alle piante più delicate e con esigenza di luce più forte di propagarsi più velocemente.
Cambi d’acqua negli allestimenti con hardscape imporanti
Cambi d’acqua consistenti e regolari rimuovono i fattori scatenanti delle alghe e permettono di presentare un hardscape impeccabile in allestimenti in cui c’è poca massa vegetale a difendere l’ecosistema dalle alghe.
Ci sono situazioni in cui non bisognerebbe fare cambi d’acqua?
Esistono, in realtà, un paio di scenari in cui cambiare acqua può essere controproducente: se si usa acqua di rubinetto e la qualità dell’acqua è estremamente scadente o instabile, si dovrebbero pianificare cambi d’acqua più piccoli. Acquario Chimica e Tecnica sconsiglia in ogni caso l’utilizzo di acqua di rubinetto per acquari piantumati: nelle aree in cui le infrastrutture pubbliche sono carenti l’acqua di rubinetto potrebbe contenere elevate quantità di metalli pesanti, clorammina, o avere grosse fluttuazioni di alcalinità e valori. Nonostante ciò, durante i cambi d’acqua dovrebbe sempre essere effettuata l’aspirazione dei rifiuti dal fondo.
Se la qualità dell’acqua di rubinetto è scadente, l’utilizzo di acqua di osmosi inversa permetterà un controllo maggiore sui risultati ottenuti. Acquario Chimica e Tecnica consiglia il reintegro in acquario di acqua di osmosi remineralizzata con sali specifici, in ogni tipologia di acquario.
Molte piante, poca luce, pochi pesci
Acquari con grosse masse vegetali a crescita lenta, senza aggiunta di CO2, producono molto meno detrito organico se comparate ad acquari con aggiunta di anidride carbonica. I tassi di crescita più rapidi delle vasche con aggiunta di CO2 portano ad aumenti molto più veloci della massa vegetale, il che porta ad un sovraffollamento maggiore e alla perdita più rapida delle foglie più vecchie nelle posizioni meno favorevoli alla crescita, il che porta a rapidi aumenti di detrito vegetale.
In un acquario a crescita lenta e bassa tecnoclogia con molta massa vegetale, specialmente se la luce è scarsa, i fattori scatenanti per le alghe sono soppressi a tal punto che questi acquari possono andare avanti per periodi molto più lunghi senza necessità di cambiare acqua e restare relativamente privi di alghe.