Diffondere correttamente la CO2 in acquario è un argomento cruciale nella buona riuscita di un allestimento, e molto dipende dal tipo di diffusore che si sceglie e come lo si usa. In questo articolo andremo ad analizzare tutto quello che riguarda il tema.
I diversi tipi di diffusori
La diffusione dell’anidride carbonica in vasca può essere fatta in diversi modi, ma andremo ad analizzare i tre più utilizzati e commercialmente più reperibili al giorno d’oggi.
- Diffusore in vasca
Si tratta del dispositivo più comunemente utilizzato: può essere molto efficace, a patto che venga usato come si deve. Il trucco è quello di produrre le bolle più piccole che si riesce ad ottenere. Tuttavia, aggiungere oggetti in vasca può distrarre dall’estetica dell’allestimento, si ottura facilmente e richiede manutenzioni regolari per rimanere stabile.
- Atomizzatore in linea
Un tubo di ceramica rivestito di plastica da aggiungere sul tubo di risalita di un filtro a cestello. Quelli di migliore fattura producono una nebbia di gas simile a fumo, si regolano facilmente e se montati vicino al filtro e non in prossimità della vasca, questa sarà addirittura invisibile. Richiedono molta meno pulizia dei diffusori in vasca e non stressano il filtro.
- Reattore in linea
È il dispositivo più efficiente se comparato agli altri due, ed il preferito da chi non vuole vedere nebbia in acquario. Tuttavia, sono complicati da calibrare, specialmente per vasche grande, e richiedono un forte flusso da parte del filtro per funzionare in maniera adeguata.
Andiamo ora a vedere le tre tipologie da vicino.
Diffusori in vasca
Si tratta del diffusore più diffuso e comune da trovare in commercio, e sono efficienti se utilizzati a dovere: idealmente, si dovrebbe puntare ad ottenere una nebbia fine di gas.

Dato che vengono illuminati e sono esposti all’ambiente dell’acquario, possono otturarsi facilmente di detriti e biofilm, talvolta anche di cianobatteri, quindi richiedono molta più manutenzione dei dispositivi in linea.

In più, è il dispositivo che ha più punti deboli rispetto agli altri due.
Se state usando un diffusore in linea, questi consigli potranno esservi utili a sfruttarlo al meglio:
Il punto di fissaggio è fondamentale
Il piazzamento in vasca è importante: il diffusore dovrebbe essere messo nel punto in cui l’acqua scende sul vetro di fronte all’uscita del filtro, come nella fotografia a seguire. Dato il percorso del flusso generato dal filtro, il diffusore dovrebbe essere piazzato idealmente dove c’è la X blu.

Il flusso dovrebbe portare le bolle dalla croce blu all’altra estremità della vasca. Se le bolle salgono in verticale dalla X invece di scendere con la corrente, vuol dire che il diffusore non è efficace, ovvero che produce bolle troppo grandi, o che il flusso in vasca è troppo debole.
In questo video il momento in cui viene acceso il filtro in una configurazione come quella dell’immagine precedente (diffusore CO2 posto di fronte alla mandata del filtro):
Una pompa di movimento potrebbe quindi aiutare a diffondere meglio la CO2 in acquario, nel caso.
Punti a sfavore
Il principale punto debole dei diffusori in vasca è che la loro efficacia dipende dalla loro pulizia e dall’efficacia della distribuzione del flusso in acquario.
Se il diffusore si ottura, cala l’efficienza: i pori otturati aumentano la pressione all’interno, producendo bolle più grandi dai pori liberi, che non riusciranno ad essere sciolte dal flusso d’acqua. In maniera simile, anche i filtri perdono di efficienza con l’uso, diminuendo il flusso prima di essere puliti.
Dato che molti appassionati non sono molto costanti nella pulizia della vasca, questo causa spesso livelli fluttuanti di CO2, con il rischio di scatenare alghe come bba e staghorn, principalmente. Il fatto che il diffusore si trovi in vasca, poi, vuol dire che anche la crescita di una pianta vicina può comprometterne l’efficienza.
Usare filtri a zainetto, il cui flusso d’acqua cambia con il livello dell’acqua, o piante densamente piantumate cambia il percorso del flusso nel tempo causando livelli instabili di CO2.
Tuttavia, il diffusore in vasca può essere usato tranquillamente anche in acquari di grosse dimensioni, a patto che vengano eseguite manutenzioni regolari e il flusso non sia ostruito.
Pulire un diffusore di CO2 in vasca
Pulire un diffusore di CO2 in vasca è una operazione abbastanza semplice: una volta smontato può essere spazzolato con uno spazzolino da denti a setole dure e dell’aceto di alcol per eliminare calcare e detriti. Un successivo bagno in candeggina rimuoverà il residuo di biofilm ed una veloce sciacquata con acqua ossigenata eliminerà la candeggina residua.
Atomizzatori in linea
I migliori sciolgono quasi del tutto il gas.
Gli atomizzatori richiedono molta meno manutenzione dei diffusori in vasca e sono molto meno affetti dai cambi del percorso dell’acqua in vasca rispetto a quelli che abbiamo visto in precedenza. In più ci consentono di rimuovere un oggetto dalla vasca, rendendo più gradevole l’osservazione, e dove possibile sono preferibili ai diffusori in vasca.
Alcuni di essi producono una lieve nebbia simile a fumo in vasca, che può essere sgradevole da vedere per qualcuno, ma che offre il vantaggio di mostrare il percorso del flusso in acqua, e quindi se questo arrivi a tutte le piante.
Dal punto di vista economico, sono più costosi dei diffusori in vasca, in media si parla del doppio: 35-40€ per un buon atomizzatore in linea contro 15-20€ per un diffusore in vasca di buona qualità, che è importante. Hanno però lo svantaggio di dovere essere usati per forza con un filtro a cestello, possibilmente con una buona portata.

Bestie da soma della CO2
A differenza dei reattori, che funzionano solo entro determinati valori di flusso e di quantità di CO2 iniettata, gli atomizzatori in linea possono reggere grosse quantità di anidride carbonica: un singolo nebulizzatore ben progettato può essere sufficiente per saturare un acquario di quasi 4000 litri, a patto che il filtro lo supporti con un flusso sufficientemente forte.
Facilità di manutenzione
In maniera simile ad un diffusore, l’atomizzatore può essere pulito con aceto di alcol, candeggina e acqua ossigenata, ma dato che non si trovano in vasca, richiedono molta meno manutenzione: una volta ogni 2-3 mesi se i tubi si riempiono facilmente di fango, ma in alcuni casi possono essere lasciati anni a funzionare senza problemi.
A seconda di come vengono progettati, alcuni diffusori in linea possono essere più facili da smontare di altri.
Gli atomizzatori in linea ed i reattori in linea riducono l’equipaggiamento in vasca per acquari affollati. In questa vasca di 36 litri di Dennis Wong sia lo schiumatoio di superficie che l’uscita del filtro sono nascosti dagli arredi, e la CO2 è aggiunta con un atomizzatore in linea, dando alla vasca un aspetto pulito senza dover rinunciare a nessun optional.
Reattori in linea
I reattori in linea puntano a dissolvere completamente la CO2.
I reattori in linea sono i diffusori di CO2 più efficienti che esistano e sono la scelta di elezione per chi non sopporta vedere nebbioline o bolle di gas in giro per la vasca. La loro efficienza e il grado di dissoluzione dipendono dalla progettazione e dalla portata del filtro o della pompa che li alimenta. Possono essere usati sui tubi di risalita del filtro, riducendo solo di poco il flusso.
Tuttavia, i reattori possono reggere solo una certa quantità di CO2 iniettata per la loro dimensione, quindi è bene scegliere un reattore di dimensioni adeguate alla propria vasca. Per acquari più grandi di 250 litri, la maggior parte dei reattori commerciali non riuscirà a dissolvere l’anidride carbonica con buoni risultati, e si dovrà ricorrere a prodotti artigianali o fatti in casa di grosse dimensioni, e pensati per farci scorrere abbastanza corrente all’interno.

I reattori possono essere anche fatti in casa usando banalmente dei tubi in PVC, ovviamente facendo attenzione alla funzionalità e non sono molto più costosi degli atomizzatori nonostante siano molto più voluminosi.
I vantaggi della nebbia di CO2
L’unico svantaggio della nebbia di anidride carbonica è che può essere sgradevole se le bolle ostruiscolo la vista dell’acquario.
Il vantaggio è che, secondo i dati ottenuti da esperimenti controllati e pubblicati su the Barr report , le piante possono usare direttamente le bollicine microscopiche di CO2 che costituiscono la nebbia per la fotosintesi. Questo ci permette di fornire alle piante direttamente l’anidride carbonica senza raggiungere le quantità tossiche per i pesci. Gli articoli di Tom Barr riportano un incremento del 25% della produzione di ossigeno, e quindi di fotosintesi, in acquari che avevano accesso a una nebbia di CO2, rispetto a quelli che avevano solo CO2 disciolta in acqua, anche se i livelli di CO2 disciolti in acqua erano uguali nelle due vasche.
La nebbia non è una necessità nella maggior parte degli acquari, ma dà un vantaggio con piante difficili o indebolite da trasporti e trapianti. Negli altri casi, la maggior parte, è sufficiente raggiungere buoni livelli di CO2 disciolta in acqua.
L’importanza del flusso
Il percorso del flusso ha un impatto importantissimo sull’efficacia della diffusione del gas, soprattutto per chi usa diffusori ed atomizzatori. Ecco alcuni segnali che ci fanno pensare di dover aggiustare o migliorare il flusso:
Crescita asimmetrica
Le piante in alcune zone della vasca crescono molto bene, mentre altre aree mostrano una crescita più stentata, nonostante ricevano quantità simili di luce e fertilizzanti. Se le piante sono delicate, poi, la cosa appare ancora più evidente: queste vanno molto meglio in zone con un buon flusso d’acqua, e per questo vanno meno bene quando vengono piantate verso i bordi della vasca.
Bollicine bloccate
Le bollicine di CO2 sono confinate in un’area specifica, o si osserva che il gas che esce dal diffusore o dall’atomizzatore sale verticalmente.
I diffusori dovrebbero essere sempre messi dove l’acqua tende a scendere e le bolle dovrebbero essere sempre abbastanza piccole da essere tirate giù dalla corrente non appena escono dal diffusore.
Se questo non avviene, il diffusore non sta producendo bolle abbastanza piccole, o il flusso è troppo debole.
Alghe solo in aree specifiche
In molti allestimenti, alcuni tipi di alghe si trovano solo in aree ristrette della vasca.
Se queste sono alghe nere a pennello, potrebbe voler dire che il flusso è troppo forte, anche se arriva abbastanza CO2. Per risolvere il problema si potrebbe usare un diffusore all’uscita del filtro che distribuisca meglio il flusso.
Se si accumula detrito a causa del percorso della corrente d’acqua, potrebbero svilupparsi Cladophora e alghe filamentose. Per risolvere il problema, si potrebbero piantare piante più robuste in quell’area, e rimuovere il detrito accumulato ai cambi d’acqua.
Filtri a zainetto
L’uscita di un filtro a zainetto dovrebbe scorrere in orizzontale e non verso il basso per prendere tutto il volume dell’acquario. La corrente orientata verso il basso dovrebbe essere abbastanza forte da spingere le bollicine di CO2 verso il fondo e permettergli di raggiungere tutta la lunghezza della vasca fino all’ingresso del filtro stesso.
Questo non avviene se:
- il diffusore non produce bolle abbastanza piccole;
- il flusso non è forte abbastanza;
- il percorso della corrente è sbagliato, ovvero l’uscita del filtro è indirizzata verso il basso e non verso il vetro di fronte.
La stessa cosa avviene, comunque, se si usano filtri a cestello invece di filtri a zainetto, ma il filtro a cestello tende normalmente ad avere il tubo di rilancio orientato in orizzontale.
